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Nelle ombre della Turchia il genocidio degli armeni
Il primo genocidio del XX secolo ha avuto come vittime oltre un milione di armeni, ma la Turchia non ha mai ammesso gli orrori delle “marce della morte”. Il Parlamento tedesco ha approvato una risoluzione che riconosce come genocidio il massacro degli armeni compiuto dall’Impero Ottomano. La Turchia del presidente Erdogan ha risposto duramente minacciando ritorsioni economiche e militari a danno della Germania, ma la cancelliera Angela Merkel non ha acceso ulteriori polemiche sostenendo che “la nostra amicizia è troppo forte”.
Nel 1915, in piena guerra mondiale, in Turchia si scatenò una spietata violenza contro gli armeni presenti in Anatolia, una comunità cristiana con aspirazioni anche indipendentiste, temuta per il pericolo che si alleasse con i russi in guerra contro ...
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Mediterraneo: insieme per nuovi rapporti fra i popoli
Il fragile accordo internazionale per il sostegno al Governo guidato da Fayez al-Serraj in Libia potrebbe aprire uno spiraglio positivo nel caotico scenario prodotto dalle cosiddette primavere arabe. E’ inutile illudersi in cambiamenti immediati, ma occorre dare voce alle speranze e contribuire a creare un futuro meno incerto per i popoli direttamente interessati e anche per l’Italia e l’Europa. I muri non hanno mai risolto problemi e sempre, prima o poi, sono caduti. Prospettive positive possono delinearsi solo promuovendo un generale sviluppo e sostenendo una crescita culturale che favorisca le ragioni della convivenza civile e della solidarietà, oltre i fanatismi e spietate ...
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Nelle acque di Varenna splende il «Signore del Lago»
Il Signore del Lago, la statua bronzea di Roberto Pettinari posta a cinque metri di profondità nel lago di Como di fronte a Varenna su una croce in ghisa, progetto di “Natura Blu”, è tornato all’antico splendore. Dopo un accurato intervento di pulizia, la statua che rappresenta Cristo in croce è stata riportata nel lago e illuminata permanentemente ad opera di “Luci dal Profondo” con la tecnologia di iWaveOcean.
Presentato alla comunità e benedetto, il Signore del Lago è stato portato sul lungolago con una breve processione, caricato su una Lucia e da lí calato in acqua e riposizionato sulla croce. E ora, tutte le sere, con l’accensione delle luci della ...
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Storia, miti, arte alla «piscina mirabilis» di Bacoli
Alberto Angela nel suo libro Pompei ama definire “la Beverly Hills dell’impero” la zona collinare dei Campi Flegrei intorno a Capo Miseno, a nord ovest del golfo di Napoli, come era ai tempi dell’impero di Roma.
Era la sede della flotta imperiale, la Classis Miseniensis. L’entroterra era popolatissimo, gente di mare e dignitari dell’impero, ma soprattutto era frequentato da personaggi del calibro di Cicerone, che lì aveva una villa, e da imperatori, attratti dalla natura spettacolare e dal clima mite. Sempre ben collegati con Roma. Tra i personaggi noti che frequentavano queste zone, ricordo anche Plinio il Vecchio, ammiraglio della flotta imperiale nel momento dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei e la zona circostante. E pure lui, recatosi nella zona dell’eruzione per osservarla, morì insieme a migliaia di altri sventurati abitanti della zona. E ora ...
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«Eterno e Tempo tra Michelangelo e Caravaggio» a Forlì
Il Museo San Domenico di Forlì propone, fino al 17 giugno, una mostra che non è fuor di luogo definire “sontuosa”. Caratterizzata da un nuovo percorso espositivo che, per la prima volta, utilizza come sede espositiva la Chiesa conventuale di San Giacomo Apostolo, a conclusione del suo integrale recupero.
L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio documenta quello che è stato uno dei momenti più alti e affascinanti della storia occidentale. Gli anni che idealmente intercorrono tra il Sacco di Roma (1527) e la morte di Caravaggio (1610); tra l’avvio della Riforma protestante (1517-1520) e il Concilio di Trento (1545-1563); tra il Giudizio universale di Michelangelo (1541) e il Sidereus Nuncius di Galileo (1610) rappresentano l’avvio della nostra modernità.
Ad essere protagonisti al San Domenico sono il dramma e il fascino di un secolo che vide convivere gli inquietanti spasimi di un superbo tramonto, quello del Rinascimento, e il procedere di un nuovo e luministico orizzonte, con grandi ...
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Europa: il nome, la bandiera, la festa dei popoli
Il nome dal mito con l’amore di Zeus
Affondano nel mito le radici del nome Europa. La mitologia greca lo faceva risalire a una principessa fenicia, di cui si era innamorato Zeus, il padre degli dei. Europa era la figlia di Telefassa e di Agenore re di Tiro. Affascinato dalla fanciulla, Zeus decise di rapirla e perciò si trasformò in uno splendido toro dal mantello candido come la neve. Si presentò a lei che stava cogliendo dei fiori in riva al mare e con la sua dolcezza si fece accarezzare. Presa confidenza, Europa salì in groppa e il toro subito si lanciò nel mare e raggiunse Creta. Sull’isola Zeus si presentò come divinità e le svelò il suo amore. Dalla loro unione nacquero tre figli: Minosse, Radamanto e Sarpedonte. Minosse divenne re di Creta e diede vita alla civiltà cretese, da cui ebbe origine la civiltà europea. Il nome della principessa innamorata passò poi a indicare il continente europeo.
Le prime testimonianze scritte del mito d’Europa risalgono a diversi secoli prima di Cristo, alle opere di Omero e di Esiodo. Nell’Iliade (libro XIV, 374-383) Zeus rievoca ...
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Italia prima per il Patrimonio Mondiale dell’Umanità
Il mondo guarda all'Italia soprattutto per la cultura e il turismo, oltre che per le geniali realizzazioni del made in Italy. La ricca storia culturale dell’Italia ha portato anche ad avere il primato mondiale dei siti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Il lungo elenco dell’agenzia dell’Onu si apre con l’Arte Rupestre della Valle Camonica, che ha ottenuto il riconoscimento nel 1979, e oggi termina con le Mura venete di Bergamo, Peschiera e Palmanova, entrate nella lista dell’Unesco nel 2017.
Risale al 16 novembre del 1972 l’adozione della Convenzione sul Patrimonio ...
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Magica Pompei di notte con il percorso di suoni e luci
Fascino e nuove suggestioni al gioiello archeologico di Pompei con la nuova illuminazione a led. E’ stato realizzato un percorso di «suoni e luci» che prevede anche la riproduzione di voci e rumori dell'epoca. Gli scavi dell’antica città sepolta dall’eruzione del Vesuvio quasi duemila anni fa possono essere visitati anche di notte e vi si possono ascoltare in sottofondo voci di vita quotidiana in epoca romana, quelle che animavano il mercato o luoghi sacri come il tempio di Apollo.
Il percorso di suoni e luci dall’antica Porta Marina conduce nel pieno della storia. Oltrepassate le Terme Suburbane, poco fuori la cinta muraria e l’accesso dalla via del mare, le grida e le attività di artigiani e lavoratori provenienti dalle botteghe di via marina (la bottega del panettiere e il negozio di Furius), i rumori e le chiacchiere della padrona di casa nella Domus di Trittolemo, i suoni e le voci che accompagnano e raccontano i ludi (giochi) in onore di Apollo nel Santuario omonimo, e ancora ...
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