Estate: voglia di mare, di relax, di sogni. Nasce dall’acqua la vita e il mare è stato cantato da tutti, da sempre. Il mistero degli abissi, la vita che nasce e si differenzia, l’incanto di uno sguardo senza confini, l’orizzonte che unisce acque e cielo, la calma, l’irrequietezza, la tempesta: il mare è tutto questo, e molto di più. Dolce e cullante o selvaggio e travolgente, bacio e incubo, il mare è come la vita, come l’amore, come i sogni: è forse la metafora più limpida dell’esistenza.

Il mare è avventura e conquista, sfida alle leggi eterne dei limiti, ansia di infinito. Poeti, narratori, artisti lo hanno raccontato, colto in attimi sempre ...

diversi e sempre struggenti, proposto in infinite storie di pescatori, avventurieri, conquistatori, migranti, disperati della solitudine e della miseria. Mare anche cimitero di sogni e di ricerca di una vita diversa, luogo di fatiche, tragedie e amori, “ricco di lacrime e di sperma”, come cantavano gli antichi greci.

Oggi il mare è associato alle vacanze, alla spiagge affollate, alle avventure estive effimere come i riflessi della luce sulla sua superficie. Affollate riviere nostrane, esotiche spiagge tropicali o sconfinati e sferzanti panorami polari, battigie sabbiose o rocce a picco su ignoti fondali, ognuno ha le sue preferenze, ognuno ha davanti agli occhi una propria cartolina e nel cuore il progetto di una fuga dalla quotidianità per ritrovare sé stesso e ridare un senso alla vita.   

Associato indissolubilmente all’esistenza, il mare intreccia fantasia e lavoro, emozioni e ricerche, progetti scientifici e rievocazioni di avvenimenti storici, vicende di eroi e di umili esistenze abbarbicate a scogli cui era legata la sopravvivenza. Racconti mirabili e struggenti poesie attraversano la letteratura di ogni epoca e di ogni popolo, non solo rivierasco; raffigurazioni realistiche o simboliche segnano un interminabile capitolo della  storia dell’arte. Con la poesia e con l’arte ogni altro ambito dell’attività umana lambisce il mare. Melodie composte sotto tutti i cieli, antiche nenie e odierne canzoni, sguardi, complicità, passioni ripropongono - nei momenti magici in cui la vita palpita senza il frastuono dell’effimero - la musica e la poesia del mare. (Felice d’Adamo)

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