Un luogo comune vuole che in Calabria la Storia sia sempre di passaggio. Per smentire questo luogo comune è nata l’idea dell’antologia storica Calabria guerriera e ribelle, di Giampiero Mele con contributi di Felice Vinci, Gianfranco Confessore e Oreste Parise.
Annibale, Spartaco erano andati in Calabria non di passaggio ma per reclutare ribelli e organizzarsi. Giulia la figlia di Augusto, che può essere considerata la Lady Diana di 2.000 anni fa, fu confinata a Reggio Calabria e là morì a causa dell’imperatore Tiberio, suo ex-marito.
Felice Vinci, ribelle alle tesi ortodosse, ha scritto un brano inedito che ci fa conoscere un suo nonno calabrese che dovette andarsene a causa del terremoto, mentre un altro brano ci fa incontrare Alarico, ...
il re-guerriero che saccheggiò Roma dopo 800 anni.
Con Gioacchino da Fiore, ispiratore di Dante, si incontra un monaco pensatore, profeta e ribelle e perciò condannato dal Concilio del 1215. Calabria guerriera e ribelle parla inoltre di DanBrown, del Priorato di Sion, del brigante “Re Marcone”, di Tommaso Campanella che subì tre processi e scontò 27 anni di carcere, di Alexandre Dumas, di Gioacchino Murat, di Mussolini, e infine del campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, dove nessun prigioniero morì di morte violenta. In Calabria la Storia non era di passaggio.
Il volume è già stato presentato in molte città nel mondo ed è stato tradotto in inglese, a cura di Guernica editore.
G. MELE, F. VINCI, G. CONFESSORE
CALABRIA GUERRIERA E RIBELLI
Aracne Editore, Roma
Pagine: 168
Prezzo: 12 euro