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INCIPIT L'inizio di ...

Tristano

di Thomas Mann

(Germania 1875-1955)

Eccoci qui, al sanatorio “La Quiete”! Col suo lungo fabbricato principale e le ali contigue, si stende, bianco e rettilineo, in mezzo all’ampio giardino, che assai piacevolmente adornano grotte, pergolati e chioschetti rivestiti di corteggia d’albero; mentre dietro i tetti d’ardesia si ergono, imponenti, verso il cielo i monti verdi d’abeti e digradanti in piacevoli dirupi.

Ancora il dottor Leander dirige lo stabilimento: barba nera biforcuta, dura e riccia come il crine di cavallo di cui s’imbottiscono i mobili; lenti grosse, scintillanti; aspetto di uomo che la scienza ha raggelato, indurito e riempito di un calmo e indulgente pessimismo…

«Non avrò più fame»

Il primo film che le nostre nonne e le nostre madri andarono a vedere dopo la guerra fu Via col vento. Molte si identificarono in una scena: Rossella torna nella sua fattoria, la trova distrutta, e siccome non mangia da giorni strappa una piantina, ne rosicchia le radici, la leva al cielo e grida: «Giuro che non ... - LEGGI TUTTO

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Prodotti italiani ed europei sufficiente- mente tutelati dal marchio “CE”? Per molti operatori dei settori interessati non ci sono problemi, ma per tanti consumatori il rischio di essere raggirati appare dietro l’angolo. I problemi nascono dal fatto che il marchio che tutela i prodotti dell’Unione Europea è simile a quello della Cina, anche questo indicato dalle lettere “CE”.

Un osservatore ben informato e attento nota agevolmente le differenze, se ben riprodotte, ma un consumatore comune può essere tratto in inganno Perché l’Unione Europea non adotta un marchio ben distinto da quello di un grande ...

mercato concorrente, quello cinese, per tutelare qualità ed eccellenze del made in Europe

Sostanzialmente la differenza fra il marchio europeo e quello cinese è data dalla distanza fra le due lettere C e E: quasi unite nella marcatura cinese (CE, China Export), piuttosto distanti nel marchio europeo (C E, Comunità Europea). Lo spazio fra le due lettere del marchio europeo è quasi pari a un’altra C rovesciata; nel marchio cinese, invece, è praticamente inesistente. A uno sguardo poco attento i due simboli sono praticamente uguali, anche nel caso fossero riprodotti rigorosamente. A volte, però, la riproduzione del simbolo è approssimativa e l’inganno - voluto o realizzato distrattamente - è servito. Senza entrare nei casi di chiara contraffazione o apposizione illegittima del marchio europeo.

Il problema posto da diversi lettori di Italia Italy non misconosce l’impegno dell’Unione Europea per la sicurezza dei prodotti, ma chiede maggiore chiarezza per uno strumento che deve tutelare i consumatori, anche perché spesso gli inganni si verificano nella commercializzazione dei giocattoli e di altri prodotti per bambini, particolarmente indifesi e da tutelare.

Il marchio CE consente la vendita del prodotto nello Spazio economico europeo (SEE), che comprende i 28 Paesi dell’Unione e i tre Stati dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), ossia Islanda, Norvegia e Liechtenstein. L’obbligo di apporre il marchio CE su molti prodotti risale al 2006 e mira a garantire sicurezza, salute e protezione ambientale. Il simbolo non indica la produzione del prodotto nei Paesi SEE, ma garantisce la conformità ai requisiti delle norme europee.

Nel commercio ormai globale e nella condizione di consumatori aperti a tutti i mercati le indicazioni del marchio, nitide e corrette, costituiscono un valido strumento di tutela dei cittadini, di controllo dei prodotti, di freno alla concorrenza sleale e anche di difesa dei valori europei. Riproponiamo perciò la domanda iniziale: perché l’Unione Europea non adotta un marchio ben distinto da quello di un grande mercato concorrente, quello cinese, per tutelare qualità ed eccellenze del made in Europe

Confidiamo che la risposta ci possa giungere dai responsabili europei della tutela dei consumatori e dei prodotti comunitari. (Felice d’Adamo)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

EXPLICIT La fine di ...

Il gattopardo

di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

(Palermo 1896-1957)

… Pochi minuti dopo quel che rimaneva di Bendicò venne buttato in un angolo del cortile che l’immondezzaio visitava ogni giorno: durante il volo giù dalla finestra la sua forma si ricompose un istante: si sarebbe potuto vedere danzare nell’aria un quadrupede dai lunghi baffi e l’anteriore destro alzato sembrava imprecare. Poi tutto trovò pace in un mucchietto di polvere livida.

Galleria degli Artisti

La Crusca per l'Italia

Una storica istituzione a tutela della lingua italiana, impegnata ancora oggi nelle nuove frontiere dell’evoluzione linguistica, è l’Accademia della Crusca, che ha sede a Firenze nella Villa Medicea di Castello. Il sito web (www.accademiadellacrusca.it) è un portale interamente dedicato alla lingua ... - LEGGI TUTTO

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