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INCIPIT L'inizio di ...

Tristano

di Thomas Mann

(Germania 1875-1955)

Eccoci qui, al sanatorio “La Quiete”! Col suo lungo fabbricato principale e le ali contigue, si stende, bianco e rettilineo, in mezzo all’ampio giardino, che assai piacevolmente adornano grotte, pergolati e chioschetti rivestiti di corteggia d’albero; mentre dietro i tetti d’ardesia si ergono, imponenti, verso il cielo i monti verdi d’abeti e digradanti in piacevoli dirupi.

Ancora il dottor Leander dirige lo stabilimento: barba nera biforcuta, dura e riccia come il crine di cavallo di cui s’imbottiscono i mobili; lenti grosse, scintillanti; aspetto di uomo che la scienza ha raggelato, indurito e riempito di un calmo e indulgente pessimismo…

«Non avrò più fame»

Il primo film che le nostre nonne e le nostre madri andarono a vedere dopo la guerra fu Via col vento. Molte si identificarono in una scena: Rossella torna nella sua fattoria, la trova distrutta, e siccome non mangia da giorni strappa una piantina, ne rosicchia le radici, la leva al cielo e grida: «Giuro che non ... - LEGGI TUTTO

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Uno dei simboli dell’Italia e della comunità nazionale unita e solidale è certamente il tricolore. L’articolo 12 della Costituzione Italiana, in vigore dal primo gennaio 1948, prescrive: «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni».

Il tricolore ha oltre duecento anni di vita. Nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, decreta che «si renda universale la Bandiera Cispadana di tre colori verde, bianco e rosso». ...

Il tricolore è formato da bande orizzontali e al centro presenta una faretra con quattro frecce e la sigla R.C. (Repubblica Cispadana).

Nel 1802 il tricolore è adottato durante il governo napoleonico della Repubblica Italiana, ma le strisce sono sostituite da tre quadrati, rosso bianco e verde, disposti uno dentro l’altro. Questa bandiera oggi è utilizzata simbolo della Presidenza della Repubblica, e sventola sul Quirinale e sull’auto del Capo dello Stato.

Nel 1805, quando i territori del nord, sono ribattezzati Regno Italico viene modificata nella disposizione dei colori. Con la Restaurazione (1814) la bandiera viene messa fuori legge, ma nel 1831 diviene l’emblema della Giovine Italia di Giuseppe Mazzini ed è a bande verticali come oggi. Nel 1834 è adottata dalle truppe che tentano di invadere la Savoia. Nel 1848, durante le Cinque Giornate di Milano, il re di Sardegna Carlo Alberto assicura al Governo provvisorio lombardo che le sue truppe, pronte a venire in aiuto per la prima guerra d'indipendenza, avrebbero marciato sotto le insegne del tricolore. Il vessillo è adottato anche dalle truppe borboniche e papali inviate in soccorso dei lombardi, da Venezia e dal Governo insurrezionale della Sicilia. Nel 1849 diviene il simbolo anche della breve stagione della Repubblica Romana.
Proclamato il Regno d'Italia, il 17 marzo 1861, per consuetudine la bandiera continua a essere il tricolore. Diviene bandiera nazionale con il Regio Decreto n. 2072 del 24 settembre 1923, quando presenta al centro della banda bianca lo stemma dei Savoia, come avrà lo stemma della Repubblica di Salò durante il governo fascista nell’Italia del nord. Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilisce la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947.

A ricordo del primo riconoscimento ufficiale della bandiera come simbolo dell’Italia e dell’unità nazionale ogni anno, il 7 gennaio, si celebra la Festa del Tricolore. (Felice d'Adamo)     

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EXPLICIT La fine di ...

Il gattopardo

di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

(Palermo 1896-1957)

… Pochi minuti dopo quel che rimaneva di Bendicò venne buttato in un angolo del cortile che l’immondezzaio visitava ogni giorno: durante il volo giù dalla finestra la sua forma si ricompose un istante: si sarebbe potuto vedere danzare nell’aria un quadrupede dai lunghi baffi e l’anteriore destro alzato sembrava imprecare. Poi tutto trovò pace in un mucchietto di polvere livida.

Galleria degli Artisti

La Crusca per l'Italia

Una storica istituzione a tutela della lingua italiana, impegnata ancora oggi nelle nuove frontiere dell’evoluzione linguistica, è l’Accademia della Crusca, che ha sede a Firenze nella Villa Medicea di Castello. Il sito web (www.accademiadellacrusca.it) è un portale interamente dedicato alla lingua ... - LEGGI TUTTO

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