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INCIPIT L'inizio di ...

Tristano

di Thomas Mann

(Germania 1875-1955)

Eccoci qui, al sanatorio “La Quiete”! Col suo lungo fabbricato principale e le ali contigue, si stende, bianco e rettilineo, in mezzo all’ampio giardino, che assai piacevolmente adornano grotte, pergolati e chioschetti rivestiti di corteggia d’albero; mentre dietro i tetti d’ardesia si ergono, imponenti, verso il cielo i monti verdi d’abeti e digradanti in piacevoli dirupi.

Ancora il dottor Leander dirige lo stabilimento: barba nera biforcuta, dura e riccia come il crine di cavallo di cui s’imbottiscono i mobili; lenti grosse, scintillanti; aspetto di uomo che la scienza ha raggelato, indurito e riempito di un calmo e indulgente pessimismo…

«Non avrò più fame»

Il primo film che le nostre nonne e le nostre madri andarono a vedere dopo la guerra fu Via col vento. Molte si identificarono in una scena: Rossella torna nella sua fattoria, la trova distrutta, e siccome non mangia da giorni strappa una piantina, ne rosicchia le radici, la leva al cielo e grida: «Giuro che non ... - LEGGI TUTTO

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Per non dimenticare, quel 27 marzo 2020…

 

Il vecchio Papa attraversò il selciato livido di San Pietro come fosse una sua personale Via Crucis, sotto un cielo di piombo che pioveva a scroscio. Era barcollante a tratti, per la zoppia che lo affliggeva da tempo. Non un ombrello pietoso a ripararlo, non vestiva mantelli rubei che pure gli spettavano, non camauri sul capo che pativa il freddo della sera inoltrata. Procedette malfermo ma deciso verso la scalinata della Basilica, e la salì solitario, appena sorretto da un improvviso cireneo, come fosse il suo Calvario. Sedette esausto, il volto dolente e smarrito come mai, e fu come si distendesse sulla Croce. La ...

piazza era vuota. La gente se ne stava rintanata nelle case come se da un momento all’altro dovessero passare i caccia a bombardare la città. Non un cardinale a fargli corona. Si è sempre soli nell’ora del patibolo. E Lui si stava offrendo per l’umanità intera, invisibile davanti agli schermi dei continenti. Sopra la piazza ora la pioggia diluviava. Il selciato ed il cielo diventavano sempre più neri. Poi al termine di una lunga e silenziosa immobilità, Lui si scosse per riemergere al tempo come da abissi di interiore, spirituale angoscia.

Io ripensavo, guardandolo, a papa Montini, quando le Brigate Rosse uccisero Aldo Moro. Egli aveva pregato fortemente per la sua salvezza, senza averne risposta. “Tu o Dio non mi hai ascoltato”, gridò al cielo e sulle sue labbra apparve come un rimprovero disperato, un pianto irrefrenabile, singhiozzi che squarciavano il petto. No, non veniva meno la fede, se a vincere fu allora la delusione. Non si crede in Dio perché egli ci sovviene nelle nostre urgenze, si crede in lui perché si è consapevoli del suo amore, i cui percorsi non sempre seguono i nostri.

 Il vecchio Papa ora si alzava a parlare. E sulla sua bocca, come fosse una fioritura di speranza, comparve la barca di Pietro e di altri apostoli in preda alla tempesta, mentre Gesù dormiva. La tempesta cresceva e cresceva la paura dei discepoli che se ne uscirono nel grido che ciclicamente ripete l’umanità di ogni tempo di fronte al dolore: Signore salvaci. E il Signore si levò, e gridò alla tempesta di placarsi e quando la bonaccia tornò, con dolce rimprovero disse loro: perché avete avuto paura? Non avete ancora la fede?

Ma la fede non toglie la paura. La paura è nella natura umana. Egli stesso in preda alla paura sudò sangue tra gli ulivi del Getsemani e pregò il Padre perché non gli facesse bere il calice amaro della crocifissione. Anche la paura è un diritto. Quando però Cristo si avvicina agli uomini, la paura si tramuta in affidata speranza. Che è frutto del suo amore.

Il vecchio Papa levò l’ostensorio sopra gli invisibili quattro angoli della terra. E tornai bambino al tempo delle “rogazioni” di primavera, quando, tra i campi attorno alle pievi, parroci in cotta e stola lanciavano benedizioni sopra le messi in divenire perché abbondante fosse il raccolto. E quando i contadini erigevano croci di sterpi tra le distese ancora acerbe di grano perché non venissero compromesse da nembi tumultuosi. Allora c’era il sole, sulle messi, e attorno al prete si affollavano i contadini lieti di mettersi nelle mani di Dio.

Il vecchio Papa, invece, era solo. Si avvertiva l’assillo dell’invisibile che aveva fatto chiudere gli usci delle case e azzeppare gli ospedali, che aveva serrato le fabbriche, chiuso gli uffici e i negozi, rese deserte le piazze ed i vicoli, inutili le fontane dei parchi se non c’erano più ragazzi a bere alle cannelle, che aveva fatto sciogliere le nevi, senza prima vederle solcare da frotte di sciatori. La pioggia anziché cessare veniva ora giù a raffica. I lampioni della piazza sembravano inariditi e bui. Il selciato si confondeva con il cielo. La primavera sembrava essersi mutata in tregenda. I getti della fontana erano una sola cosa con il diluvio.

Poi, mentre il vecchio Papa si allontanava per il ritorno a casa, improvvisamente uno spiraglio piccolissimo di cielo si aprì e prese forma umana. Come un refolo bianco con le braccia aperte ad accogliere le pene degli uomini e del tempo. La piazza deserta parve trasalire dei battiti di una folla enorme e invisibile che raccoglieva il soffio angoscioso delle case. In basso, sul sagrato, era rimasto solo il Cristo Crocifisso di San Marcello al Corso, che aveva salvato i romani dalla peste del millecinquecento. (Mario Narducci)

EXPLICIT La fine di ...

Il gattopardo

di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

(Palermo 1896-1957)

… Pochi minuti dopo quel che rimaneva di Bendicò venne buttato in un angolo del cortile che l’immondezzaio visitava ogni giorno: durante il volo giù dalla finestra la sua forma si ricompose un istante: si sarebbe potuto vedere danzare nell’aria un quadrupede dai lunghi baffi e l’anteriore destro alzato sembrava imprecare. Poi tutto trovò pace in un mucchietto di polvere livida.

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La Crusca per l'Italia

Una storica istituzione a tutela della lingua italiana, impegnata ancora oggi nelle nuove frontiere dell’evoluzione linguistica, è l’Accademia della Crusca, che ha sede a Firenze nella Villa Medicea di Castello. Il sito web (www.accademiadellacrusca.it) è un portale interamente dedicato alla lingua ... - LEGGI TUTTO

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