Storie di fede, cultura, ricerca e anche avventura sulla Via Francigena, l’antica strada che nel Medioevo portava da Cantebury, in Inghilterra, fino a Roma e poi proseguiva per i porti della Puglia, da dove si continuava il pellegrinaggio verso la Terrasanta. La riscoperta ...
del turismo lento, la ricerca delle bellezze naturalistiche e artistiche, l’esplorazione della storia e delle storie intrecciate a luoghi che hanno segnato intere generazioni riportano molti sui sentieri dell’antico pellegrinaggio. A piedi o in bicicletta, i moderni viandanti percorrono strade che si snodano in diversi paesi dell’Europa - per questo si parla anche di ”vie francigene” - e che intersecano anche i sentieri dell’anima, alla ricerca di sé e del senso della vita. L’itinerario da Canterbury a Roma, attraverso la Francia, è lungo circa 1.800 chilometri, con attraversamento del Canale della Manica da Dover a Calais e passaggio per Reims, Besançon, Losanna e le Alpi al passo del Gran San Bernardo o al Moncenisio. Tra le tappe italiane ci sono Ivrea, Torino, Vercelli, Pavia, Piacenza, Parma, Pontremoli, Lucca, San Gimignano, Siena, Montefiascone e Viterbo.
L’Unione Europea ha riconosciuto ufficialmente la Via Francigena come itinerario culturale e ne sostiene il recupero e la valorizzazione, come patrimonio di una vasta comunità dai grandi valori e dalle forti tradizioni. In Italia, la Toscana è stata la prima regione a sistemare e mettere in sicurezza l'intero tratto della Via Francigena. L’auspicio è che l’esempio toscano si estenda e che gli antichi percorsi non finiscano sulle strade del traffico. Il Cammino di Santiago, in Spagna, e il suo crescente successo dovrebbero costituire un esempio: itinerari messi in sicurezza ovunque, indicazioni semplici e precise che evitano di sbagliare strada, valorizzazione dei simboli legati alle tradizioni, luoghi di sosta dei pellegrini frequenti, accoglienti, a costi minimi e senza le speculazioni di un turismo pacchiano o la folla di impertinenti venditori di cianfrusaglie.
Per molti il cammino francigeno è un itinerario di fede e di ricerca interiore, accompagnato dalla “credenziale” rilasciata da associazioni quali Iubilantes, Confraternita dei Romei, Association Via Francigena, Confraternita di San Jacopo di Compostela, Eurovia, Ad Limina Petri. Molti luoghi di sosta fanno rivivere antiche atmosfere religiose e propongono sintetiche vicende storiche. Lungo il percorso sono disponibili sia strutture di accoglienza "pellegrina" a basso costo (antichi monasteri, case religiose, ostelli, foresterie), sia strutture di accoglienza "turistica" (alberghi, B&B, agriturismo). L’Associazione delle Vie Francigene avverte che l’organizzazione delle strutture di accoglienza non è capillare ed economica come lungo il Cammino di Santiago. Anche se la situazione continua a migliorare, è bene organizzarsi in anticipo, identificando in ogni tappa una struttura ricettiva adeguata alle proprie esigenze. Spesso i luoghi di accoglienza dispongono di pochi posti letto e si suggerisce di prenotare presso le strutture turistiche, mentre non è necessario per quelle “pellegrine”. Tuttavia è bene avvisare almeno un giorno prima, specificando l'orario di arrivo, poiché spesso i custodi degli ostelli non vivono in prossimità della struttura e senza preavviso si può rischiare di trovare i locali chiusi. Il prezzo medio per una notte nei rifugi per i pellegrini non supera quasi mai i 20 euro (minimo 10, massimo anche 25 euro per ostelli più “turistici”), ma esistono strutture (soprattutto religiose) che accolgono i pellegrini “a offerta”.
La Via Francigena è un “itinerario culturale del Consiglio d’Europa” dalle antiche tradizioni e dalle mille storie di fede, ricerca di strade interiori e avventura. Risale al X secolo la descrizione del vescovo Sigerico che propone l’itinerario del pellegrinaggio che fece da Roma, dove era andato per ricevere dal Papa il pallium, per il ritorno a Canterbury attraversando la Francia. E’ del XII secolo la testimonianza dell'abate benedettino Nikulás da Munkaþverá, che dall’Islanda raggiunse la Terrasanta e descrisse il percorso nel Leiðarvísir, cioè l’Itinerarium: la strada che fece va dall’Islanda alla Norvegia, alla Danimarca, alla Germania, raccontando un percorso alternativo che poi nel tratto italiano ritorna sulla classica Via Francigena. Questa, chiamata a volte Via Francesca o Romea, è piuttosto una ramificazione di strade che dall’Europa portavano a Roma e poi in Puglia, da dove, dopo un percorso per mare e altre terre, si giungeva a Gerusalemme. (Felice d’Adamo)