L'originale progetto artistico della pittrice pescarese Anna Seccia raggiunge un successo sorprendente. Sinergie di fragmenta 100+1, lavoro realizzato durante l’happening pittorico diretto dall’artista negli spazi del Museo Michetti, a Francavilla al Mare, e poi smembrato in 100 moduli, ha iniziato il suo “percorso” di opera d’arte partecipata. 100 collezionisti entrano attivamente a far parte del progetto.

Durante la recente edizione dell’Artefiera di Padova, la Queen Art Studio ha presentato l’opera a un colto pubblico spiegando le finalità e la singolarità del progetto evidenziando come ogni modulo di cm 20x20 risulti unico, con un proprio carattere espressivo, ma in relazione alla complessità del dipinto. Durante l’esposizione ad ArtefieraPadova nel Contemporary Art Talent Show l’opera Sinergie di fragmenta 100+1, è stata richiesta per essere esposta in una prestigiosa rassegna a Roma presso la sede dell’Ambasciata Araba d’Egitto.

Molte le richieste d’acquisto già pervenute per i 100 moduli, ampio il seguito di appassionati e non che stanno osservando da vicino le “vicende” di tutti i cento frammenti dell’opera. «Il mio sito internet, www.annaseccia.it, è stato letteralmente “preso d’assalto - fa sapere la pittrice - negli ultimi tempi è visitato soprattutto dai tanti collezionisti che sono interessati ad acquistare i moduli. Tutto ciò mi rende soddisfatta: vuol dire che il messaggio è arrivato. Per prenotare una parte di opera collettiva si deve visitare la sezione “prenota ora” e seguire le istruzioni».

Nel corso dell’esperimento pittorico che ha dato vita all’opera d’arte collettiva il pubblico è stato invitato a partecipare a una creazione senza pianificazione, seguendo la propria spontaneità e abbandonando riferimenti a modelli da seguire. É stato un modo per vivere, attraverso il gioco, i propri talenti, con la gioia del proprio sentire, lasciandosi ispirare dalla sonorità musicale e dall’energia che essa emana. L’artista, maieuta e sciamana, ha evidenziato l’anima collettiva del gruppo che lo ha prodotto.

In una recente recensione cosi scrive Genziana Ricci: «Per un artista creare un'opera seguendo il flusso del proprio istinto è una cosa naturale come respirare: dalla sua parte ci sono esperienza, tecnica, retaggio culturale. Ma concepire un'opera attraverso un happening pittorico nel quale un gruppo di persone vengono invitate a creare senza pianificazione, è tutt'altra questione: è necessario saper guidare le dinamiche relazionali e divenire mezzo di connessione tra le individualità».

Anna Seccia è nata a Ortona e vive attualmente a Pescara. Nel 1994 ha creato un progetto di arte sociale denominato La stanza del colore, legato alla pratica relazionale che parte da una concezione dell’arte come attivazione di processi, che ha caratterizzato tutto il suo modo più recente di fare arte. Ha svolto un’intensa attività espositiva fin dagli anni ‘60 e la sua pittura è stata menzionata nel secondo tomo di Generazione anni Quaranta (il sesto volume di Storia dell’Arte Italiana del ‘900 del critico Giorgio Di Genova). Recentemente le sue opere sono state ospitate alla Biennale di Venezia, nel padiglione dedicato all’Abruzzo, curato da Vittorio Sgarbi. (c.s.)