Un’antica leggenda racconta che i giorni dal 29 al 31 gennaio sono i giorni della merla. Secondo la tradizione, i giorni 29, 30 e 31 sono i più freddi dell'anno. Siamo nel cuore dell’inverno, e neve, gelo e vento solitamente non risparmiano le brevi giornate scaldate da antichi e moderni sistemi di riscaldamento o da un buon bicchiere di vin brulé. Un antico proverbio lega le temperature di questo periodo al clima della successiva stagione: «Giorni della merla freddi, primavera bella; giorni della merla caldi, primavera tardi». La leggenda dei giorni più freddi dell’anno è raccontata in innumerevoli versioni e c’è chi la lega al cambiamento ...
dell’antico calendario romano, che nel 46 a.C. passò da lunare a solare e portò gennaio da 28 a 31 giorni. Il nuovo calendario promulgato da Giulio Cesare favorì il “prestito” a gennaio dei tre giorni di febbraio. E in effetti la leggenda si fonda sul passaggio dei tre giorni da un mese all’altro.
Un tempo i merli erano bianchi e una merla dal candido piumaggio, per evitare il rigido freddo di gennaio, fece scorta di cibo per tutto il mese di gennaio e si rifugiò in una tana in attesa di poter ritornare in libertà a febbraio. Pensando di aver passato il peggio, l’ultimo giorno di gennaio la merla uscì e cominciò a cantare sbeffeggiando gennaio, che si adirò e meditò di vendicarsi. Chiese in prestito tre giorni a febbraio e scatenò bufere di neve, vento, gelo e pioggia. La merla allora si rifugiò nel comignolo di un camino e per la fuliggine le sue penne divennero indelebilmente nere. Da allora i merli sono neri e febbraio è diventato il mese più breve dell’anno.
La leggenda della merla è raccontata con varianti diverse da luogo a luogo e ci sono anche racconti che attribuiscono il detto sul freddo rigido di fine gennaio ad altre storie. Nel 1740, ad esempio, Sebastiano Pauli pubblicò a Venezia un volume sui Modi di dire toscani offrendo due ipotesi dei giorni della merla: in questi giorni il Po gelato avrebbe consentito il passaggio da una riva all’altra di un grosso cannone di nome Merla; un’altra spiegazione è legata a una signora de Merli dei nobili di Caravaggio, che poté raggiungere il marito oltre il fiume.
Tante storie, tante spiegazioni, pochi attimi per raccontare e per far sognare i bambini, anche quelli che di giorni della merla ne hanno accumulati tanti. (Anna Ferrero)
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