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L'ITALIA NELLA STORIA

* 24 marzo 1849: Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II e fugge in Portogallo.

* 24 marzo 1860: cessione di Nizza e Savoia alla Francia con il Trattato di Torino.

* 24 marzo 1944: eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma con 335 vittime.

INCIPIT L'inizio di ...

Il corsaro nero

di Emilio Salgari

(Verona 1862-1911)

Una voce robusta, che aveva una specie di vibrazione metallica, s’alzò dal mare ed echeggiò fra le tenebre, lanciando queste parole minacciose:
– Uomini del canotto! Alt! o vi mando a picco!…
La piccola imbarcazione, montata da due soli uomini , che avanzava faticosamente sui flutti color inchiostro, fuggendo l’alta sponda che si delineava confusamente sulla linea dell’orizzonte, come se da quella parte temesse un grave pericolo, s’era bruscamente arrestata…

In Piazza Navona

Fu da allora che il gambo dei fiori gli era diventato un chiodo fisso. Le rose soprattutto, rosse come porpora e vellutate a passarci le dita come una carezza sulle labbra; le tea dalle cento sfumature che illanguidiscono verso il bianco; le gialle, le bianche come quelle nate a coprire la roccia del suo giardino, che ... - LEGGI TUTTO

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Un’antica leggenda racconta che i giorni dal 29 al 31 gennaio sono i giorni della merla. Secondo la tradizione, i giorni 29, 30 e 31 sono i più freddi dell'anno. Siamo nel cuore dell’inverno, e neve, gelo e vento solitamente non risparmiano le brevi giornate scaldate da antichi e moderni sistemi di riscaldamento o da un buon bicchiere di vin brulé. Un antico proverbio lega le temperature di questo periodo al clima della successiva stagione: «Giorni della merla freddi, primavera bella; giorni della merla caldi, primavera tardi». La leggenda dei giorni più freddi dell’anno è raccontata in innumerevoli versioni e c’è chi la lega al cambiamento ...

dell’antico calendario romano, che nel 46 a.C. passò da lunare a solare e portò gennaio da 28 a 31 giorni. Il nuovo calendario promulgato da Giulio Cesare favorì il “prestito” a gennaio dei tre giorni di febbraio. E in effetti la leggenda si fonda sul passaggio dei tre giorni da un mese all’altro.

Un tempo i merli erano bianchi e una merla dal candido piumaggio, per evitare il rigido freddo di gennaio, fece scorta di cibo per tutto il mese di gennaio e si rifugiò in una tana in attesa di poter ritornare in libertà a febbraio. Pensando di aver passato il peggio, l’ultimo giorno di gennaio la merla uscì e cominciò a cantare sbeffeggiando gennaio, che si adirò e meditò di vendicarsi. Chiese in prestito tre giorni a febbraio e scatenò bufere di neve, vento, gelo e pioggia. La merla allora si rifugiò nel comignolo di un camino e per la fuliggine le sue penne divennero indelebilmente nere. Da allora i merli sono neri e febbraio è diventato il mese più breve dell’anno.

La leggenda della merla è raccontata con varianti diverse da luogo a luogo e ci sono anche racconti che attribuiscono il detto sul freddo rigido di fine gennaio ad altre storie. Nel 1740, ad esempio, Sebastiano Pauli pubblicò a Venezia un volume sui Modi di dire toscani offrendo due ipotesi dei giorni della merla: in questi giorni il Po gelato avrebbe consentito il passaggio da una riva all’altra di un grosso cannone di nome Merla; un’altra spiegazione è legata a una signora de Merli dei nobili di Caravaggio, che poté raggiungere il marito oltre il fiume.

Tante storie, tante spiegazioni, pochi attimi per raccontare e per far sognare i bambini, anche quelli che di giorni della merla ne hanno accumulati tanti. (Anna Ferrero)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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«Senza l'Italia non c'è l'Europa. Ma fuori dall'Europa c'è meno Italia. Non c'è sovranità nella solitudine». (Mario Draghi, ex governatore della BCE e presidente del Consiglio dei ministri, Roma 1947-*)

EXPLICIT La fine di ...

L’isola del tesoro

di Robert Louis Stevenson

(Regno Unito 1850-1894)

… I lingotti d’argento e le armi si trovano tuttora, per quel che ne so io, dove Flint li ha sotterrati; e per quanto mi riguarda, possono restare dove sono. Neppure un carro di buoi riuscirebbe a trascinarmi di nuovo su quell’isola maledetta; e i miei incubi peggiori sono quelli nei quali odo i frangenti tuonare lungo le sue coste, o quando sobbalzo nel letto, con la stridula voce del Capitano Flint che mi rimbomba nelle orecchie: “pezzi da otto! Pezzi da otto!”.

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