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INCIPIT L'inizio di ...

Uscire dalla matrice

di Anne Givaudan

(Francia 1951-*)

E’ noto che le notti indiane sono popolate di rumori e di canti, soprattutto in prossimitò dei villaggi; tuttavia, questa notte, tutto è tranquillo. Solo un cane ulula alla luna o comunica a modo suo con esseri invisibili agli occhi di umani dall’anima ipovedente.

Nella nostra stanza, le pale del ventilatore emettono un suono costante, ritmico e monotono di aria spostata, fra gli scricchiolii e i crepitii dei bambù giganti che ci circondano e si muovono come sospinti da qualcosa, tanto da farci immaginare che qualcuno stia bussando alla nostra porta o cammini sul tetto.

Sdraiata sul letto, ho sentito la chiamata: è contemporaneamente potente, amorevole e dolce ...

La Villa dei Misteri

Oltre 15mila visitatori, in una sola giornata festiva, hanno ammirato la Villa dei Misteri a Pompei. Restaurata recentemente, la costruzione è uno dei gioielli più pregiati dell’antica città romana sepolta durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Il complesso, che presenta tanti e bellissimi affreschi ... - LEGGI TUTTO

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Volti del Made in Italy

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 GEORGE GORDON BYRON

poeta inglese (1788-1824) 

Bella, selvaggia e affascinante era considerata l’Italia dai poeti inglesi della seconda generazione romantica (Byron, ...

 Shelley, Keats). Una terra sprigionante pathos in ogni angolo, nel solco dell’immaginario collettivo anglosassone che considera il Bel Paese luogo di forti passioni, emozioni pure, sensazioni coinvolgenti, terra di corruzione e di libertinismo, violenze assurde e oscuri intrighi. Byron, Shelley, Keats soggiornarono a lungo in Italia e in Italia morirono.

 

HO RAGGIUNTO LE ALPI

Ho raggiunto le Alpi: l’anima dentro

di me ardeva,
Italia, mia Italia, al tuo nome.

E quando fuori dai monti il mio cuore è uscito
e ho visto la terra per la quale la mia vita aveva bramato,
ho riso come chi ha vinto un grande premio:
ed ho ammirato le meraviglie della tua fama...

ho osservato il giorno, finché ferite di fiamme
il turchese cielo splendente d’oro fecero.
I pini ondeggiavano come onde sui capelli di una donna,
e negli orti ogni serpeggiante spruzzo
si rompeva in fiocchi di schiuma fiorita:
ma quando seppi che lontano a Roma
nei vincoli del male un secondo Pietro stava,
piansi nel vedere una così meravigliosa terra.

(da Pellegrinaggio del Giovane Harold, traduzione di Corinzia Monforte)

 

  

PERCY BYSSHE SHELLEY

poeta inglese (1792-1822) 

Strettissimo il legame di Shelley con l’Italia, che ha ispirato anche le riflessioni estetiche e politiche del poeta inglese. L’esperienza italiana, con il fascino del paesaggio, dell’arte, della storia e della cultura,  influenzò la produzione poetica più matura di Shelley.  

 

ALL’ITALIA

Come l’alba con la notte,

come il vento del nord con le nuvole,

come la violenta fuga del terremoto

interrompe le solitudini montane,

eterna Italia,

siano per te quelle
speranze e quei timori.

(traduzione di Lilla Maria Crisafulli)

 

 

MIHALY BABITS

poeta ungherese (1883-1941)

Fra gli scrittori ungheresi del Novecento si diffuse una vera e propria “italiamania”, un “sentimento d’amore” per l’Italia che portò il poeta Mihály Babits ad asserire di avere due patrie, l’Ungheria e, appunto,  l’Italia. Jenö Péterfy, Dazsö Kosztolàni, Kàrol Torma, Artùr Elek erano profondamente innamorati dell’Italia e, appena avevano momenti liberi, scappavano a Venezia, a Firenze, soprattutto a Roma. Un pellegrinaggio intellettuale e sentimentale per vivere nel Paese dei loro sogni, tra le bellezze della natura e dell’arte, tra i ricordi del passato.

 

ITALIA 

Italia! M’avvincono le tue città dove nei vicoli

Brulica una ricca gioia paesana.

Come le vene azzurre fervono quei vicoli:

pur se abbandonati sono nobili e regali.

 

M’attraggono i tuoi archi e i tuoi palazzi

del passato splendore: portici, colonne,

le piazze luminose che ci danno

le vertigini: e le scure

tortuose scale delle torri.

 

Ma non più azzurro è il tuo cielo né sono

le tue colline e del mio cielo

oltre Danubio, delle mie

lontananti regioni iridescenti.

 

Né un cuore italiano può aver tormento

Di tanti ricordi nelle piazze vetuste,

sotto l’antico suo cielo, di me quando erro

per la tua terra, patria mia triste.

(a cura di Felice d’Adamo)

EXPLICIT La fine di ...

Insciallah

di Oriana Fallaci

(Firenze 1929-2006)

… Rachid bloccò il timone. Innescò il detonatore, e tutto si svolse come Angelo aveva dimostrato col suo problema di trigonometria. Radice quadrata di 13,662+52-2 x5x13,66 x cos602. E incrostati di sangue, sciancati, tignosi, alcuni con un occhio solo, un orecchio solo, tre zampe e basta, eppure bellissimi, morti milioni di volte, miliardi di volte, eppure vivi, vivi quindi immortali, quella notte i cani randagi tornarono a invadere la città.

Da Norcia a Cassino

Non ci sono le centinaia di migliaia di pellegrini che percorrono il «Camino de Santiago», ma lo spirito è identico e i luoghi affascinanti. Fra spiritualità, arte, antiche storie, il Cammino di San Benedetto è un viaggio dell’anima con lo sguardo del Medioevo fra le bellezze d’Italia. Il percorso si snoda per ... - LEGGI TUTTO

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