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Cara Italia, ...

INCIPIT L'inizio di ...

Orgoglio e pregiudizio

di Jane Austen

(Regno Unito 1775-1817)

E’ cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.

E benché poco sia dato sapere delle vere inclinazioni e dei proponimenti di chi per la prima volta venga a trovarsi in un ambiente sconosciuto, accade tuttavia che tale convinzione sia così saldamente radicata nelle menti dei suoi nuovi vicini da indurli a considerarlo fin da quel momento legittimo appannaggio dell’una o dell’altra delle loro figlie…

Generazione Erasmus

L’Europa è nata dai pellegrinaggi medioevali, secondo il poeta tedesco Goethe, ma oggi vive e si sviluppa grazie a scelte lungimiranti che riassumono i valori di una lunghissima tradizione. I giovani della Generazione Erasmus, che viaggiano e studiano in paesi diversi, sono un valore per l'Europa, come le ... - LEGGI TUTTO

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Nel viaggio tra le parole italiane alla ricerca del senso perduto oggi ho scelto di partire da una pagina del vocabolario di latino, in cui si trovano le parole legate al verbo vìgeo/vigère. Si tratta di un verbo intransitivo, cioè tale che, per completare il suo significato, non richiede nessun elemento lessicale aggiuntivo (il tradizionale complemento oggetto): basta il soggetto affinché il verbo esaurisca la sua capacità di significare. Vìgeo/vigère significa essenzialmente: aver vigore, essere pieno di vita; poi, anche, continuare ad aver vigore, continuare a essere ...

forte, continuare a vivere. Da qui l’area del significato si espande per metafora a tante altre situazioni che il vocabolario, per darne l’ampiezza documenta con esempi della lingua (le cosiddette espressioni idiomatiche).  

Nella stessa pagina trovo il verbo vigesco (dove il suffisso –sco modifica l’aspetto del verbo e gli aggiunge la parte di significato che possiamo sintetizzare nelle parole “inizio a ...” oppure “divento ...“ . Quello che si dice aspetto incipiente del verbo, cioè: azione che comincia. Quindi: “prendo vigore”, oppure “riprendo vigore”. Poi trovo l’aggettivo vigil, che significa “in forza” e per traslato “sveglio”,  “vigile”. Da vigil si forma un altro verbo: vigilo/vigilare (vegliare). Poi c’è il sostantivo vigor (vigore, forza, energia, forza vitale; con tutte le espansioni originate dalla pratica dell’uso attraverso la metafora).

 Vigile (“che è sveglio” o “che tiene sveglio”), vigilare  (“vegliare”; ma anche “sorvegliare”), vigilia (“lo stare sveglio”). Notiamo già che il significato originario va trasformandosi verso un diverso contenuto semantico: quello della funzione e dell’attività della guardia. In italiano, infatti abbiamo: il vigile, l’azione del vigilare, e (implicitamente) anche la sorveglianza notturna. Così del vigeo iniziale, nella lingua italiana è rimasto (quasi) solo il participio vigente, cioè “in forza”, “in atto”, “in corso”, o meglio, in vigore, come diciamo generalmente quando parliamo di leggi o di monete. Cioè: che vale ancora.

Vigilia, invece, che come termine  tecnico era passato ad indicare la guardia notturna, e, anche, la persona che la faceva (la sentinella), nonché il turno stesso, e la durata in termini di ore del turno di guardia (prima vigilia, seconda vigilia, ecc.), come vocabolo è rimasto identico anche nella lingua italiana; ma con la differenza che, a causa dell’uso che se ne faceva durante le feste importanti (per indicare la veglia dalla sera del giorno  precedente fino all’alba della festa), è andato ad indicare: “giorno precedente una solennità”.  Come, ad esempio, vigilia di Natale. Da vigilia (veglia) - attraverso il verbo ex-vigilare - si passò al verbo provenzale “ex-velhar”. E da qui il nostro svegliare. (Luigi Casale)

EXPLICIT La fine di ...

Il partigiano Johnny

di Beppe Fenoglio

(Alba-Cuneo 1922-1963)

… Pierre bestemmiò per la prima ed ultima volta in vita sua. Si alzò intero e diede il segno della ritirata. Altri camion apparivano in serie dalla curva, ancora qualche colpo sperso di mortaio, i partigiani evacuarono la montagnola lenti e come intontiti, sordi agli urli di Pierre. Dalle case non sparavano più, tanto erano contenti e soddisfatti della liberazione. Johnny si alzò col fucile di Tarzan ed il semiautomatico… Due mesi dopo la guerra era finita.

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Tra vigile e vigilia

Nel viaggio tra le parole italiane alla ricerca del senso perduto oggi ho scelto di partire da una pagina del vocabolario di latino, in cui si trovano le parole legate al verbo vìgeo/vigère. Si tratta di un verbo intransitivo, cioè tale che, per completare il suo significato, non richiede nessun elemento lessicale aggiuntivo ... - LEGGI TUTTO

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