Orizzonti europei, con la rete di trasporti dei Paesi dell’Unione. Nuove strade e tante nuove opportunità con una più agevole possibilità di muoversi oltre i vecchi confini nazionali. Nove “corridoi” collegheranno da est a ovest e da nord a sud i paesi europei e agevoleranno mobilità, incontri, sviluppo culturale e commerciale. Mentre la Cina ha saputo guardare oltre gli orizzonti continentali, programmando la nuova Via della Seta, nei nostri paesi c’è ancora chi (e sono in tanti) si oppone alla realizzazione di piccoli tratti come la Torino-Lione cavalcando battaglie di retroguardia. Nella pianura padana il Corridoio ...
Mediterraneo interseca tre corridoi di direttrice nord-sud agevolando enormemente la mobilità di persone e merci.
Aperti al futuro, politici lungimiranti hanno programmato per la nuova Europa nove corridoi che costituiscono l'asse portante della Trans European Network-Transport (rete TEN-T), e ben quattro interessano direttamente l’Italia. Il nostro paese sarà attraversato dal Corridoio 1 Baltico-Adriatico, dal Corridoio 3 Mediterraneo, dal Corridoio 5 Scandinavo-Mediterraneo e dal Corridoio 6 Reno-Alpi. Il progetto dovrebbe essere attuato entro il 2030 con il sostegno finanziario dell'Unione Europea.
Il Corridoio 1 Baltico-Adriatico collega le zone industrializzate che vanno dalla Polonia meridionale al Mare Adriatico e all'Italia settentrionale, passando per Vienna e Bratislava e la Regione delle Alpi orientali. Il percorso va dai porti polacchi di Gdansk e Gdynia e da Szczecin e da Swinoujscie, passa per la Repubblica Ceca o la Slovacchia e l’Austria orientale, raggiunge il porto sloveno di Capodistria e i porti italiani di Trieste, Venezia e Ravenna. Il corridoio comprende ferrovie, strade, aeroporti, porti e terminali ferroviario-stradali.
Il Corridoio 3 Mediterraneo si estende dai porti del litorale mediterraneo della Spagna fino all’Ungheria e al confine con l’Ucraina, con attraversamento della Francia, delle Alpi nell'Italia settentrionale e della costa adriatica in Slovenia e Croazia. Il progetto comprende ferrovie, strade, aeroporti, porti e terminali ferroviario-stradali e, nell’Italia settentrionale, la via navigabile interna costituita dal fiume Po. I principali progetti ferroviari lungo questo corridoio sono i collegamenti Lione-Torino e la sezione Venezia-Lubiana attraverso la regione carsica.
Il Corridoio 5 Scandinavo-Mediterraneo collega città e porti della Finlandia, della Svezia e della Germania all’Italia e a Malta, passando per i porti italiani di La Spezia, Livorno, Ancona, Bari, Taranto, Napoli e Palermo e giungendo via mare a La Valletta. Il corridoio comprende ferrovie, strade, aeroporti, porti, terminali ferroviario-stradali e sezioni di “autostrada del mare”. Per il Corridoio 5 fondamentale è la Galleria del Brennero con le rispettive vie di accesso.
Il Corridoio 6 Reno-Alpi collega i porti del Mare del Nord di Anversa, Rotterdam e Amsterdam al porto italiano di Genova attraversando la valle del Reno, Basilea e Milano.
Il corridoio comprende ferrovie, strade, aeroporti, porti, terminali ferroviario-stradali e il Reno come via navigabile interna. I principali progetti sono le gallerie della Svizzera e le loro vie di accesso in Germania e in Italia
Gli altri corridoi europei sono il Corridoio 2 Mare del Nord-Mar Baltico, il Corridoio Orientale/Mediterraneo Orientale 4, il Corridoio 7 Atlantico, il Corridoio 8 Mare del Nord-Mar Mediterraneo e il Corridoio 9 Reno-Danubio.
Le reti di trasporto trans-europee (TEN-T) sono suddivise in: rete stradale trans-europea; rete ferroviaria trans-europea, che include la rete ferroviaria convenzionale e la rete ferroviaria ad alta velocità; rete fluviale trans-europea e porti per la navigazione interna; rete di porti marittimi trans-europea; rete marittima trans-europea, la cosiddetta "autostrade del mare"; rete aeroportuale trans-europea; rete combinata di trasporto trans-europea; rete di informazione e gestione delle spedizioni trans-europee; rete di gestione del traffico aereo trans-europea.
Le reti trans-europee di connessione hanno la loro base giuridica nel Trattato di Amsterdam del 1997, legato sia al “libro bianco” sui trasporti (Lo sviluppo futuro della politica comune dei trasporti) del 1992 e il Trattato di Maastricht del 1992. Le reti per i trasporti sono state poi ridefinite dal Regolamento UE n. 1315/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2013 che ha fissato gli orientamenti di sviluppo secondo una struttura a "doppio strato": una rete centrale (core), di maggior rilevanza strategica per il mercato interno dell’Unione Europea, da completare entro il 2030, e una rete globale (comprehensive) da completare entro il 2050.
Le reti di trasporto europeo con infrastrutture integrate mirano a sostenere il mercato unico, a garantire la libera circolazione delle merci e delle persone e rafforzare la crescita, l'occupazione e la competitività dell'Unione Europea, i collegamenti dell’Europa con il resto del mondo. Tante strade per una comunità che guarda al futuro con ottimismo e non teme le pur presenti difficoltà e incertezze. (Felice d'Adamo)
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