Le vie dei libri sono infinite e, mentre si assiste a un calo dell’editoria cartacea, si aprono nuove strade per i volumi ...
tradizionali che da millenni hanno accompagnato l’umanità. E’ in forte espansione il BookCrossing, una pratica nata negli Stati Uniti e ora in crescita anche in Italia, nota anche come Libri in libertà, Passalibro, Giralibri o semplicemente BC, sigla di BookCrossing. Nel disorientamento personale o collettivo di un’epoca inquieta, una bussola capace di guidare verso orizzonti più tranquilli è certamente la cultura. Le innovazioni tecnologiche e informatiche hanno rivoluzionato anche la trasmissione dei saperi, dei valori e delle emozioni, ma la lettura resta uno dei percorsi più efficaci per il diffondersi della cultura che fa crescere e dà un senso allo scorrere dei giorni.
Il BookCrossing è la pratica di lasciare libri un po’ ovunque - su una panchina in un giorno di sole o in un bar o su un treno, accanto al mare o nell’area pic-nic in montagna o in piccoli semplici scaffali in un bosco – per metterli a disposizione di tutti gratuitamente. Ognuno può prendere il volume, leggerlo e rimetterlo in circolazione senza alcuna formalità; può anche commentarlo e “tracciarlo” su uno specifico sito web, indicando titolo, autore, data e luogo in cui l’ha trovato: si ottiene così il "BCID", un codice identificativo unico che indica permanentemente quello specifico libro. Dal sito bookcrossing.com si stampa un’etichetta con l’immagine di un libro in cammino e con la scritta «Buongiorno, leggimi e abbandonami ancora». La targhetta sul volume indica che il libro deve continuare a camminare, dopo la lettura e un eventuale commento sul sito.
Ci sono diversi modi in cui condividere un libro: si può liberarlo, ossia passarlo a un amico, uno sconosciuto o un amichevole straniero; rilasciarlo in libertà per non fargli passare la vita in uno scaffale, accumulando polvere; cederlo con spirito creativo, attraverso mille modi per scambiare un libro, dai nomi più diversi: aprendo una "zona ufficiale BookCrossing” o facendo partire un BookRay", un BookRing" o una BookBox. Si crea così un’avventura culturale con un percorso imprevedibile e con l’obiettivo di "rendere il mondo intero una biblioteca". L’iniziativa ha assunto numerose forme, anche senza il legame ufficiale con il sito web. Si basa infatti sulla passione per la lettura, la libertà e la gratuità dell’iniziativa, la disponibilità alla condivisione della cultura.
Il BookCrossing è nato a Kansas City nel 2001 per iniziativa del 36enne Ron Hornbaker e di sua moglie Kaori. E’ la versione contemporanea dell’antica aspirazione a condividere conoscenze e cultura, che già nel IV secolo avanti Cristo portava il filosofo greco Teofrasto a inserire alcuni testi in una bottiglia lasciata fra le onde del mare per raggiungere altri lidi. BookCrossing è il messaggio in bottiglia dei nostri giorni.
I “corsari della cultura” o bookcorsari o bookcrossers nella espressione internazionale in inglese costituiscono una comunità virtuale, che si esprime anche in forum, scambi di mail, bacheche elettroniche. Chissà se un giorno, invece di essere “bombardati” da messaggi pubblicitari o dalle squallide catene di insulti, volgarità e messaggi di odio nei social, prevarranno messaggi culturali che aprano orizzonti sconosciuti. (Felice d'Adamo)
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