Il mio paese è l’Italia è la settima delle nove poesie di Salvatore Quasimodo (Modica-Ragusa 1901 – Napoli 1968) composte fra il 1946 e il 1948 e pubblicate con il titolo La vita non è un sogno. Costituiscono la poesia civile e ...
corale dell'autore siciliano, Premio Nobel per la letteratura 1959, che fa leva sull’etica, espressa tra sentimenti e risentimenti, sempre proposta in toni elevati e lirici. Il componimento esprime il valore etico dell’amor di patria, dell’amore del popolo verso il proprio paese. Ma sottolinea anche l’importanza dei poeti, che non possono dimenticare gli orrori della seconda guerra mondiale anche perché ancora i ruderi e i reticolati superstiti testimoniano la tragedia.
IL MIO PAESE E’ L’ITALIA
Più i giorni s'allontanano dispersi
e più ritornano nel cuore dei poeti.
Là i campi di Polonia, la piana di Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, là i reticolati
per la quarantena d'Israele,
il sangue tra i rifiuti, l'esantema torrido,
le catene di poveri già morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
là Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; là Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.
Il mio paese è l'Italia, o nemico più straniero,
e io canto il suo popolo, e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.
(da La vita non è sogno)