Tra allarmisti, negazionisti e pacate voci della scienza, in queste settimane il Coronavirus è protagonista delle cronache, dei commenti di politici e politicanti, di scienziati e sedicenti tali, praticamente di tutti. Sui social impazzano i commenti più disparati e si intrecciano le “catene di Sant’Antonio” che moltiplicano poche certezze e innumerevoli bufale. Le fake-news trovano terreno fertile nelle vicende di questi giorni, favorite anche da informazioni contraddittorie e da un “federalismo” dannoso, al quale saggiamente ora si cerca di porre un ...
freno.
L’autonomia locale è stata intesa come libera e arbitraria iniziativa di sindaci e governatori che sembra abbiano fatto a gara per trovate di ogni genere. I casi più clamorosi sono noti: dalla maldestra mascherina del governatore lombardo ai topi mangiati vivi dai cinesi del governatore veneto, alla chiusura delle scuole senza contagiati del governatore marchigiano, ai sindaci che hanno chiuso scuole per “sanificazione” senza alcun caso di contagio o hanno imposto la quarantena ai malcapitati tornati nella terra di origine dal nord, alla puerile reazione-rivincita di alcuni meridionali che hanno respinto connazionali giunti dal Lombardia o Veneto.
Errori di comunicazione, inesperienza, sciacallaggio politico e incompetenze hanno provocato danni rilevanti all’immagine internazionale dell’Italia e notevolissimi anche all’economia. Fortunatamente si è giunti a una svolta, che tuttavia non frena i parolai a ruota libera dei talk-show. Nella confusione alquanto generalizzata è attaccata l’Europa anche per competenze che non ha, da parte di sovranisti contrari a poteri condivisi nell’Unione; c’è chi giustifica anche le più insensate scelte locali in nome del federalismo, dimenticando la stessa Costituzione che all’articolo 117, comma q, stabilisce come legislazione esclusiva dello Stato «dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale», come nel caso del Coronavirus. Saggiamente perciò il Governo, con il decreto dell’1 marzo 2020, ha varato anche «misure volte a disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi su tutto il territorio nazionale».
Il cammino per il ritorno alla normalità potrebbe non essere breve, comunque lunga e non agevole sarà la strada per la piena ripresa economica e il ritorno della fiducia internazionale verso l’Italia. Ognuno, nel piccolo ambito personale o nei posti di responsabilità collettiva, ha il dovere di dare il proprio contributo. Insieme si può voltare pagina. (F.d’A.)
Coronavirus: informazioni, non fake-news:
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=228