Un astronauta italiano potrebbe mettere i piedi sulla Luna con la missione spaziale prevista per il 2024. Il ritorno sul nostro satellite si attua con il programma “Artemis” che coinvolge la NASA e l’ESA, l’Agenzia spaziale europea. L’Italia è coinvolta ...
direttamente e un accordo è stato firmato dall’amministratore della Nasa James Bridenstine e dal nostro Governo. Il ritorno sulla Luna è organizzato con un programma di ampio respiro, che mira a creare una colonia in cui si daranno il cambio astronauti di diversi Paesi, come già avviene sulla Stazione spaziale internazionale (SSI). Intanto sono partite le prime fasi del nuovo viaggio per la Luna. Alla fine del 2021 ci sarà il primo lancio del nuovo potente razzo SLS e partirà la missione Artemis 1 senza equipaggio per una serie di test circa prestazioni e comunicazioni dall’orbita lunare. Raggiungerà l’orbita lunare anche la seconda missione, Artemis 2, prevista nel 2023 con astronauti a bordo. Per tre anni, prima della spedizione decisiva del 2024, sono previste diverse missioni con sonde automatiche e rover che raggiungeranno la Luna per indagini scientifiche e rilevazioni tecnologiche.
Sarà la missione Artemis 3 con a bordo due astronauti, un uomo e una donna, a scendere sulla Luna dopo un viaggio di 300mila chilometri. L’area di approdo dovrebbe essere il polo sud del nostro satellite.
L’Italia ha le conoscenze per essere con l’Europa un interlocutore importante degli Stati Uniti nella nuova missione sulla Luna. Il nostro Paese potrebbe occuparsi, nell’ambito di un accordo di cooperazione internazionale in cui rientra anche l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), di fornire i moduli abitativi per l’equipaggio e i servizi di telecomunicazione. Nel corso di un webinar organizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), esponenti dell'industria e del mondo scientifico hanno presentato progetti e tecnologie per la futura esplorazione lunare. Italiani potrebbero essere moduli per la stazione spaziale Gateway nell'orbita lunare e moduli per l'allunaggio, nanosatelliti e servizi per le comunicazioni, tecniche di ibernazione e serre spaziali. Mobilitato per la nuova avventura spaziale anche il mondo della ricerca italiana con tanti progetti che interessano, fra gli altri, il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), l’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), e parecchie università da quelle di Milano a Roma Tor Vergata, dalla Federico II di Napoli allìUniversità dellaTuscia.
Finora sono stati dodici gli astronauti che hanno messo piede sulla Luna. Il primo è stato, nella storica notte del 20 luglio 1969, lo statunitense Neil Armstrong, seguito pochi minuti dopo dal compagno di viaggio Buzz Aldrin, con la missione Apollo 11. Altri dieci astronauti sono approdati sulla Luna nei tre anni successivi e poi c’è stata una lunga pausa verso il nostro satellite e un forte impegno per altri obiettivi spaziali e per raggiungere Marte. Ora, dopo quasi cinquant’anni dai passi mossi sulla Luna da Gene Cernan nell’ormai lontano 14 dicembre 1972, si prepara un nuovo allunaggio e l’Italia sarà in primo piano. Si parla anche della partecipazione anche di un astronauta italiano e si fanno i nomi di Samantha Cristoforetti o Luca Parmitano. E per l’Italia sarà un evento storico. (Anna Ferrero)