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INCIPIT L'inizio di ...

Uscire dalla matrice

di Anne Givaudan

(Francia 1951-*)

E’ noto che le notti indiane sono popolate di rumori e di canti, soprattutto in prossimitò dei villaggi; tuttavia, questa notte, tutto è tranquillo. Solo un cane ulula alla luna o comunica a modo suo con esseri invisibili agli occhi di umani dall’anima ipovedente.

Nella nostra stanza, le pale del ventilatore emettono un suono costante, ritmico e monotono di aria spostata, fra gli scricchiolii e i crepitii dei bambù giganti che ci circondano e si muovono come sospinti da qualcosa, tanto da farci immaginare che qualcuno stia bussando alla nostra porta o cammini sul tetto.

Sdraiata sul letto, ho sentito la chiamata: è contemporaneamente potente, amorevole e dolce ...

La Villa dei Misteri

Oltre 15mila visitatori, in una sola giornata festiva, hanno ammirato la Villa dei Misteri a Pompei. Restaurata recentemente, la costruzione è uno dei gioielli più pregiati dell’antica città romana sepolta durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Il complesso, che presenta tanti e bellissimi affreschi ... - LEGGI TUTTO

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Secolare tradizione e annuale festival a L’Aquila con il Pianeta Maldicenza. Nel mese di gennaio con la ricorrenza di Sant’Agnese, torna l’antica tradizione aquilana della “Maldicenza”. Per i non aquilani è necessario fare una premessa esplicativa sulla “Maldicenza”, questa strana forma di “virtù civica” del “dire il male”. La festa di Sant’Agnese, solennità popolare tutta laica che ha il suo apice il 21 gennaio di ogni anno, non ha nulla a che fare con la giovane vergine martirizzata ...

a Roma nell’anno 250 d.C., se non per il fatto – come racconta lo storico aquilano Amedeo Esposito in un suo libro sull’argomento – che in un monastero dedicato alla santa, sito nei pressi di Porta Branconia, venivano ospitate le “malmaritate”, donne da redimere che di giorno prestavano servizio in umili faccende domestiche nelle dimore dei signori e potenti della città, mentre a sera rientravano in monastero dove avevano ospizio. Ma il 21 gennaio, giorno della festività religiosa e canonica di Sant’Agnese, era proibito lavorare. Le malmaritate si ritrovavano nelle bettole e nei fondaci della città, insieme al popolo minuto, per dire il male fatto dai potenti presso i quali erano in servizio, mentre critiche verso il potere civile costituito non erano consentite, pena l’esilio perpetuo e il taglio della lingua, in osservanza all’editto vescovile del 1430.

Dunque questa strana festa aquilana ha elevato per secoli la maldicenza a “virtù civica”, rifuggendo dal pettegolezzo, ed esprimendosi con una critica fortemente mordace, sincera e costruttiva, con spiccate venature d’ironia nel dire la verità in piena libertà. Insomma, è stato per secoli un altro degli elementi della forte impronta libertaria degli aquilani, dello spirito autonomistico e ribelle della città fondata nel 1254 con il concorso, secondo la tradizione, di 99 Castelli - un’ottantina in verità – di un vasto territorio. La festa, tramandata nei secoli attraverso le confraternite popolari, nell’Ottocento si arricchì anche con circoli borghesi e nobili. Il regime fascista, che vietò tale tradizione temendone lo spirito libertario, ne oscurò storia e consuetudine senza peraltro riuscire a distruggerla. Che infatti riprese nel 1959 con la rinascita della Confraternita dei Devoti di Sant’Agnese Sancta Agnes Garrulorum Praesidium, intorno alla quale si sono poi costituite quasi duecento confraternite, intus ed extra moenia, le quali in gennaio si riuniscono intorno a tavole lautamente imbandite “maldicendo”, ossia dicendo “male del male” secondo l’atavica tradizione aquilana, e per eleggere priori, badesse e numerose altre colorite cariche per l’anno sociale. Da alcuni anni la tradizione agnesina, con l’impulso determinante della Confraternita dei Devoti di Sant’Agnese e delle principali istituzioni culturali aquilane, è assurta a nuovo fulgore nel Festival “Il Pianeta Maldicenza”, con convegni, spettacoli e premi letterari, nonché con il conferimento della Targa Socrates Parresiastes ad insigni personalità che si sono particolarmente distinte, nel dire e nell’agire, nell’eroica virtù della parresia. Ed è così che la singolare tradizione aquilana della Maldicenza agnesina, fino a non molti anni fa conosciuta solo a L’Aquila e nell’immediato contado, sta destando sempre più largamente curiosità ed interesse, in Italia ma anche all’estero. (Goffredo Palmerini)

EXPLICIT La fine di ...

Insciallah

di Oriana Fallaci

(Firenze 1929-2006)

… Rachid bloccò il timone. Innescò il detonatore, e tutto si svolse come Angelo aveva dimostrato col suo problema di trigonometria. Radice quadrata di 13,662+52-2 x5x13,66 x cos602. E incrostati di sangue, sciancati, tignosi, alcuni con un occhio solo, un orecchio solo, tre zampe e basta, eppure bellissimi, morti milioni di volte, miliardi di volte, eppure vivi, vivi quindi immortali, quella notte i cani randagi tornarono a invadere la città.

Da Norcia a Cassino

Non ci sono le centinaia di migliaia di pellegrini che percorrono il «Camino de Santiago», ma lo spirito è identico e i luoghi affascinanti. Fra spiritualità, arte, antiche storie, il Cammino di San Benedetto è un viaggio dell’anima con lo sguardo del Medioevo fra le bellezze d’Italia. Il percorso si snoda per ... - LEGGI TUTTO

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