Company Logo

INCIPIT L'inizio di ...

Uscire dalla matrice

di Anne Givaudan

(Francia 1951-*)

E’ noto che le notti indiane sono popolate di rumori e di canti, soprattutto in prossimitò dei villaggi; tuttavia, questa notte, tutto è tranquillo. Solo un cane ulula alla luna o comunica a modo suo con esseri invisibili agli occhi di umani dall’anima ipovedente.

Nella nostra stanza, le pale del ventilatore emettono un suono costante, ritmico e monotono di aria spostata, fra gli scricchiolii e i crepitii dei bambù giganti che ci circondano e si muovono come sospinti da qualcosa, tanto da farci immaginare che qualcuno stia bussando alla nostra porta o cammini sul tetto.

Sdraiata sul letto, ho sentito la chiamata: è contemporaneamente potente, amorevole e dolce ...

La Villa dei Misteri

Oltre 15mila visitatori, in una sola giornata festiva, hanno ammirato la Villa dei Misteri a Pompei. Restaurata recentemente, la costruzione è uno dei gioielli più pregiati dell’antica città romana sepolta durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Il complesso, che presenta tanti e bellissimi affreschi ... - LEGGI TUTTO

Grandi eventi

Volti del Made in Italy

Pagina dopo pagina

Support «Italia Italy»

 

 

 

Il 24 aprile si commemora il primo genocidio del XX secolo, che ha avuto come vittime un milione e mezzo di armeni, ma la Turchia non ha mai ammesso gli orrori delle “marce della morte”. Nel 1915, in piena guerra mondiale, nell'Impero Ottomano si scatenò una spietata violenza contro gli armeni presenti in Anatolia, una comunità cristiana con aspirazioni anche indipendentiste, temuta per il pericolo che si alleasse con i russi in guerra contro i turchi. Si consumò così il primo genocidio del XX secolo con circa un milione e mezzo di vittime e una storia che la Turchia continua a negare, ...

nonostante le dure reazioni internazionali anche negli ultimi anni. Il genocidio degli armeni, che nella lingua locale è chiamato "grande crimine", è conosciuto anche come "olocausto degli armeni" o "massacro degli armeni" e rientra nella campagna contro gli armeni condotta dal sultano ottomano Abdul-Hamid II.

Nella notte fra il 23 e 24 aprile 1915 si scatenò la prima ondata di repressioni. A Costantinopoli furono arrestati gli esponenti più in vista della comunità armena e nel giro di un mese oltre mille intellettuali armeni, giornalisti e scrittori, poeti e anche delegati la Parlamento furono arrestati e poi trucidati lungo la strada verso l’Anatolia. Seguirono poi massacri e “marce della morte” con innumerevoli vittime e l’eccidio si protrasse anche per tutto il 1916.

Il “caso armeno” è tornato in primo piano con le parole pronunciate da Papa Francesco nella commemorazione delle vittime un secolo dopo il grande eccidio. «La nostra umanità - ha detto - ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, che generalmente viene considerata come il primo genocidio del XX secolo, ha colpito il popolo armeno, prima nazione cristiana». Già nel 2001 papa Giovanni Paolo II e Karekin II, Catholicos della Chiesa armena, avevano parlato di genocidio a proposito del massacro di circa un milione e mezzo di cristiani armeni, ma per il governo di Ankara le parole del Pontefice «sono inaccettabili, lontane dalla realtà storica». Una realtà storica che non è possibile disconoscere, perché stragi e deportazioni di armeni ci furono davvero nei tragici anni della Prima guerra mondiale. In una ventina di Paesi, fra cui Italia, Germania, Svezia, Olanda, Russia, c’è stato un riconoscimento ufficiale del genocidio degli armeni; in Svizzera, Francia e Slovacchia sono previste anche pene per i negazionisti.

I fatti sono tragici e raccapriccianti, con numerosi morti per esecuzioni sommarie, fame, assideramento, malattie. In pieno clima bellico la Turchia temeva che gli armeni presenti in Anatolia, alla ricerca da tempo di indipendenza e anche perché cristiani, potessero allearsi con i nemici russi. Le persecuzioni avvennero soprattutto per iniziativa dei Giovani Turchi, che secondo molti storici miravano alla creazione di uno stato turco omogeneo etnicamente, mentre alcuni milioni di cittadini erano armeni e cristiani. Perciò anche in uno studio pubblicato nel 2012 (Völkermord an den Armeniern) lo studioso tedesco Michael Hesemann sostiene che sarebbe più esatto parlare di genocidio cristiano.

La strage del popolo armeno è storia e non può essere negata per motivazioni politico-ideologiche. L’Italia è tra i paesi europei che hanno definito il massacro un “genocidio”. Il Parlamento Europeo in una risoluzione ha riconosciuto il genocidio degli armeni, ha deplorato ogni tentativo di negazionismo, ha reso omaggio alle vittime e proposto l'istituzione di una giornata europea del ricordo. Ha anche invitato il Governo turco a "continuare nei suoi sforzi per il riconoscimento del genocidio armeno e ad aprire gli archivi per accettare il passato". La Turchia ha però reagito con sdegno, respingendo la mozione e accusando l’Europa di complotto.

La nuova Europa, aperta al futuro e alle cui porte bussa anche la Turchia, non può rinunciare ai propri valori fondamentali, basati sulla tolleranza e sulla legalità, ma anche sul riconoscimento dei propri errori. Lo ha fatto la Germania, dopo i tragici eventi del secolo scorso; lo ha fatto l’Italia, voltando pagina dopo il ventennio fascista; lo ha fatto la Spagna dopo il lungo periodo franchista. Non sembra voglia farlo la Turchia, dopo la dura reazione del suo Governo alle dichiarazioni di Papa Francesco e le ricorrenti polemiche internazionali. La dura reazione del presidente Erdogan e la svolta autoritaria del governo turco gettano ombre anche sull'ingresso di quello stato nella nuova Europa. L’Unione Europea ha valori fondamentali condivisi e riconosce gli errori del passato proprio per costruire un futuro migliore. Anche la Turchia deve fare i conti con la storia e il riconoscimento del genocidio degli armeni è ritenuto fondamentale anche per l’ipotetico e sempre più discusso ingresso di quel Paese nell’Unione Europea. (F.d'A.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

EXPLICIT La fine di ...

Insciallah

di Oriana Fallaci

(Firenze 1929-2006)

… Rachid bloccò il timone. Innescò il detonatore, e tutto si svolse come Angelo aveva dimostrato col suo problema di trigonometria. Radice quadrata di 13,662+52-2 x5x13,66 x cos602. E incrostati di sangue, sciancati, tignosi, alcuni con un occhio solo, un orecchio solo, tre zampe e basta, eppure bellissimi, morti milioni di volte, miliardi di volte, eppure vivi, vivi quindi immortali, quella notte i cani randagi tornarono a invadere la città.

Da Norcia a Cassino

Non ci sono le centinaia di migliaia di pellegrini che percorrono il «Camino de Santiago», ma lo spirito è identico e i luoghi affascinanti. Fra spiritualità, arte, antiche storie, il Cammino di San Benedetto è un viaggio dell’anima con lo sguardo del Medioevo fra le bellezze d’Italia. Il percorso si snoda per ... - LEGGI TUTTO

Galleria degli Artisti

Brevi annunci gratuiti

Sostieni «Italia Italy»

 

 

 




Powered by Joomla!®. Valid XHTML and CSS.