Italia: un nome dalle radici antichissime, che sfociano nel mito e nella leggenda fra tori e tramonti infuocati Numerose sono le ricerche e le interpretazioni degli studiosi di ogni epoca e molte le origini di un nome che si è affermato definitivamente già prima di Cristo, alla fine della Repubblica Romana. Ricchissima la letteratura in proposito, vediamo solo qualche cenno. Conquistati da Roma, nell’88 a.C. gli Italici ottengono la cittadinanza romana, ma in quegli anni è già in circolazione la prima moneta della storia su cui compare a caratteri latini, e ...
quindi come oggi, il nome Italia. Nell’81 a.C. Silla dà un significato politico ufficiale al nome Italia, che si estendeva alle regioni della penisola e alla Liguria. Sarà poi Giulio Cesare, nel 45 a.C. dopo le vittorie sulla Gallia, a estendere il nome alle altre regioni del nord. Fra le leggende sull’origine del nome Italia c’è quella che lo fa risalire al re Italo del popolo degli Enotri, che sarebbe vissuto sedici generazioni prima della guerra di Troia e avrebbe reso stanziale il popolo fino ad allora nomade. Strabone, geografo greco del I secolo a.C., parla di Pandosia Bruzia (nei pressi dell’attuale Cosenza), come capitale del regno di Italo.
I termini Italía e Italói compaiono inizialmente in autori greci. Italía è citata per la prima volta da Erodoto (1.24.1). Inizialmente il termine si riferisce al territorio della Calabria (l’antico Brutium) e poi viene esteso agli altri territori occupati dai Greci (la Magna Grecia).
Secondo un’altra ipotesi, il nome Italia deriverebbe non dai Greci, ma dagli Etruschi. Apollodoro considera il termine greco italòs (toro) di derivazione etrusca: italò viene collegato al latino vitulus (vitello), all’umbro vitlu, al prelatino bìttalu della Sardegna. Per Ellanico presso Dionisio d'Alicarnasso (I 35) l'Italia è Ouitoulía (terra dei vitelli). Questa connessione è sostenuta anticamente anche da Timeo, Varrone, Gellio, Festo.
Ai tori è legata anche la leggenda di Ercole, che da italòs (vitello) avrebbe chiamato Italìa la terra da dove si era buttato in mare il vitello trascinando dalla Calabria alla Sicilia la mandria. La decima delle fatiche dell’eroe è proprio quella di strappare la mandria al gigante Gerione; poi Ercole attraversa a nuoto lo Stretto di Messina per recuperare il bestiame.
Terra fiammeggiante, fumante o infuocata sarebbe l’Italia secondo un’altra interpretazione etimologica del nome, passato da Aithalía a Eitalía, Etalía, Italía: la parte iniziale Aith- è tipica di parole riferite al fuoco ed è la stessa origine di Etna, il vulcano fiammeggiante. Il riferimento sarebbe alla presenza di vulcani e di fornaci di metalli oppure alla pratica della debbiatura, l'antica pratica di bruciare i terreni prima per disboscarli, poi per prepararli alla semina.
I fuochi richiamano anche i bagliori del tramonto e dai Greci l'Italia era chiamata anche terra del tramonto infuocato in quanto a occidente del loro Paese. Terra del tramonto sarebbe l’Italia anche secondo un’altra interpretazione, che preferisce un’origine semitica e fa derivare il nome dal termine accadico Atalu.
Studi, ricerche e interpretazioni si sono susseguiti nel tempo, tra conferme, precisazioni e smentite, che danno una sola certezza: il nome Italia è antichissimo ed è difficile risalire a una origine precisa e ben definita. (Felice d'Adamo)
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