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Cara Italia, ...

INCIPIT L'inizio di ...

Orgoglio e pregiudizio

di Jane Austen

(Regno Unito 1775-1817)

E’ cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.

E benché poco sia dato sapere delle vere inclinazioni e dei proponimenti di chi per la prima volta venga a trovarsi in un ambiente sconosciuto, accade tuttavia che tale convinzione sia così saldamente radicata nelle menti dei suoi nuovi vicini da indurli a considerarlo fin da quel momento legittimo appannaggio dell’una o dell’altra delle loro figlie…

Generazione Erasmus

L’Europa è nata dai pellegrinaggi medioevali, secondo il poeta tedesco Goethe, ma oggi vive e si sviluppa grazie a scelte lungimiranti che riassumono i valori di una lunghissima tradizione. I giovani della Generazione Erasmus, che viaggiano e studiano in paesi diversi, sono un valore per l'Europa, come le ... - LEGGI TUTTO

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Volti del Made in Italy

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 GEORGE GORDON BYRON

poeta inglese (1788-1824) 

Bella, selvaggia e affascinante era considerata l’Italia dai poeti inglesi della seconda generazione romantica (Byron, ...

 Shelley, Keats). Una terra sprigionante pathos in ogni angolo, nel solco dell’immaginario collettivo anglosassone che considera il Bel Paese luogo di forti passioni, emozioni pure, sensazioni coinvolgenti, terra di corruzione e di libertinismo, violenze assurde e oscuri intrighi. Byron, Shelley, Keats soggiornarono a lungo in Italia e in Italia morirono.

 

HO RAGGIUNTO LE ALPI

Ho raggiunto le Alpi: l’anima dentro

di me ardeva,
Italia, mia Italia, al tuo nome.

E quando fuori dai monti il mio cuore è uscito
e ho visto la terra per la quale la mia vita aveva bramato,
ho riso come chi ha vinto un grande premio:
ed ho ammirato le meraviglie della tua fama...

ho osservato il giorno, finché ferite di fiamme
il turchese cielo splendente d’oro fecero.
I pini ondeggiavano come onde sui capelli di una donna,
e negli orti ogni serpeggiante spruzzo
si rompeva in fiocchi di schiuma fiorita:
ma quando seppi che lontano a Roma
nei vincoli del male un secondo Pietro stava,
piansi nel vedere una così meravigliosa terra.

(da Pellegrinaggio del Giovane Harold, traduzione di Corinzia Monforte)

 

  

PERCY BYSSHE SHELLEY

poeta inglese (1792-1822) 

Strettissimo il legame di Shelley con l’Italia, che ha ispirato anche le riflessioni estetiche e politiche del poeta inglese. L’esperienza italiana, con il fascino del paesaggio, dell’arte, della storia e della cultura,  influenzò la produzione poetica più matura di Shelley.  

 

ALL’ITALIA

Come l’alba con la notte,

come il vento del nord con le nuvole,

come la violenta fuga del terremoto

interrompe le solitudini montane,

eterna Italia,

siano per te quelle
speranze e quei timori.

(traduzione di Lilla Maria Crisafulli)

 

 

MIHALY BABITS

poeta ungherese (1883-1941)

Fra gli scrittori ungheresi del Novecento si diffuse una vera e propria “italiamania”, un “sentimento d’amore” per l’Italia che portò il poeta Mihály Babits ad asserire di avere due patrie, l’Ungheria e, appunto,  l’Italia. Jenö Péterfy, Dazsö Kosztolàni, Kàrol Torma, Artùr Elek erano profondamente innamorati dell’Italia e, appena avevano momenti liberi, scappavano a Venezia, a Firenze, soprattutto a Roma. Un pellegrinaggio intellettuale e sentimentale per vivere nel Paese dei loro sogni, tra le bellezze della natura e dell’arte, tra i ricordi del passato.

 

ITALIA 

Italia! M’avvincono le tue città dove nei vicoli

Brulica una ricca gioia paesana.

Come le vene azzurre fervono quei vicoli:

pur se abbandonati sono nobili e regali.

 

M’attraggono i tuoi archi e i tuoi palazzi

del passato splendore: portici, colonne,

le piazze luminose che ci danno

le vertigini: e le scure

tortuose scale delle torri.

 

Ma non più azzurro è il tuo cielo né sono

le tue colline e del mio cielo

oltre Danubio, delle mie

lontananti regioni iridescenti.

 

Né un cuore italiano può aver tormento

Di tanti ricordi nelle piazze vetuste,

sotto l’antico suo cielo, di me quando erro

per la tua terra, patria mia triste.

(a cura di Felice d’Adamo)

EXPLICIT La fine di ...

Il partigiano Johnny

di Beppe Fenoglio

(Alba-Cuneo 1922-1963)

… Pierre bestemmiò per la prima ed ultima volta in vita sua. Si alzò intero e diede il segno della ritirata. Altri camion apparivano in serie dalla curva, ancora qualche colpo sperso di mortaio, i partigiani evacuarono la montagnola lenti e come intontiti, sordi agli urli di Pierre. Dalle case non sparavano più, tanto erano contenti e soddisfatti della liberazione. Johnny si alzò col fucile di Tarzan ed il semiautomatico… Due mesi dopo la guerra era finita.

Galleria degli Artisti

Tra vigile e vigilia

Nel viaggio tra le parole italiane alla ricerca del senso perduto oggi ho scelto di partire da una pagina del vocabolario di latino, in cui si trovano le parole legate al verbo vìgeo/vigère. Si tratta di un verbo intransitivo, cioè tale che, per completare il suo significato, non richiede nessun elemento lessicale aggiuntivo ... - LEGGI TUTTO

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