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INCIPIT L'inizio di ...

Memorie d’oltretomba

di François-René Chateaubriand

(Francia 1768-1848)

Sono quattro anni che, di ritorno dalla Terra Santa, acquistai vicino ad una frazione di Aulnay, nelle vicinanze di Sceaux e di Chatenay, una casa di campagna nascosta fra colline coperte di boschi. Il terreno irregolare e sabbioso intorno alla casa non era che un frutteto selvatico, all'estremità del quale c'era una piccola forra e un bosco ceduo di castagni. Questo spazio ristretto mi parve adatto a contenere le mie ampie ambizioni; spatio brevi spem longam reseces. Gli alberi che avevo piantato crescono, ma sono ancora così piccoli che sono io a fargli ombra quando mi metto fra loro e il sole. Un giorno, restituendomi quest'ombra, proteggeranno la mia vecchiaia così come io ho protetto la loro giovinezza. Li ho scelti, per quanto ho potuto, dei vari climi dove ho vagabondato; essi mi rammentano i miei viaggi e alimentano i sogni nascosti in fondo al mio cuore…

Hugo e l’Europa unita

Gli Stati Uniti d’Europa erano già nella visione lungimirante di Victor Hugo, il grande scrittore, poeta e drammaturgo, considerato il padre del Romanticismo in Francia. Quasi due secoli fa, al Congresso internazionale della pace svoltosi nel 1849 a Parigi, tenne un memorabile discorso sull’assurdità e la tragicità ... - LEGGI TUTTO

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Storie misteriose e terrificanti sono legate a Triora, il paese delle streghe, in provincia di Imperia. Nella Liguria occidentale sono stati numerosi i processi per stregoneria e ...

Triora, nell’Alta Valle Argentina, è stata a lungo protagonista di vicende intrecciate da fantasie e finite in tragedie. Le “bagiue” si aggiravano in luoghi orridi e deserti, come la Ca’ Botina, la fontana di Campomavùe, la fontana della Noce sotto un grande albero di noci e anche accanto alla chiesa parrocchiale. La terribile carestia del 1587 scatenò violente accuse e si attribuirono le gravi difficoltà propria alle streghe, puntando il dito soprattutto contro le donne della Ca’ Botina, povere e spesso degradate dalla miseria. La posizione isolata di Triora favorì la permanenza di credenze arcaiche e diffuse superstizioni, che nei periodi di gravi difficoltà si traducevano nella caccia alla streghe.  Il Parlamento locale chiese decisi interventi contro le streghe e in paese giunsero un vicario dell’inquisitore di Genova e don Girolamo Del Pozzo in qualità di vicario del vescovo di Alberga. Gli interventi degli inquisitori furono energici: venti donne furono arrestate e rinchiuse in case private trasformate in prigioni, dai nomi che ancora oggi suonano sinistri, come la Casa delle streghe (Ca’ de baggiure”) e Casa degli spiriti (Ca’ di spiriti”). Nel corso del processo le streghe e anche un bambino furono sottoposti a torture e coinvolsero anche altre donne del paese e perfino “matrone” dell’alta società. 

Il paese finì nel terrore, con accuse a catena, incarcerazioni, supplizio col fuoco tentativi di fuga finiti tragicamente, morti per torture. Le donne incriminate erano accusate sostanzialmente di commercio col diavolo, reati contro Dio, assassini di donne e bambini. Le torture portavano le imputate a confessare colpe innominabili e a denunciare familiari e amici. L’angosciante piega presa dal processo portò lo stesso Consiglio degli Anziani a prenderne le distanze e, dopo varie sollecitazioni al doge e al vescovo, il 23 aprile 1589 l’Inquisizione ordinò di porre fine al processo.

Alle spietate vicende del triennio di caccia alle streghe recentemente Triora ha dedicato molti eventi ed eretto un monumento raffigurante una strega “riabilitata” e sorridente, con tanto di scopa, nell'atto di offrire un filtro magico al visitatore. (F.d'A.)

EXPLICIT La fine di ...

Bar Sport

di Stefano Benni

(Bologna 1947-*)

… Fili d’argento si tendono tra il cielo e la terra. E’ una festa per tutti. Al Rotary pranzo gratis per i bambini poveri. Obbligatorio lo smoking.

Al bar ci scambiamo i regali. Sigari, cambiali, abbonamenti di tribuna. L’albero, decorato con krapfen e candele di motorino, lampeggia e spande intorno un calore confortante. E’ indubbiamente Natale.

Tacchino per tutti. Ai malati dell’ospedale, dentro al brodo... Al carcere, al manicomio e in caserma.  E a mezzanotte, ragazzi, un bel presentatarm a Nostro Signore.

Oggi siamo tutti uguali: soprattutto i poveri, ospiti d’onore nei discorsi dei cardinali, nelle riunioni conviviali, nei servizi dei telegiornali.

Oggi siamo tutti uguali. Il 26, però vado al Sestrière.

Buon Natale.

Tanti libri in libertà

Le vie dei libri sono infinite e, mentre si assiste a un calo dell’editoria cartacea, si aprono nuove strade per i volumi tradizionali che da millenni hanno accompagnato l’umanità. E’ in forte espansione il BookCrossing, una pratica nata negli Stati Uniti e ora in crescita anche in Italia, nota anche ... - LEGGI TUTTO

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