La Giornata della Memoria rievoca lo sterminio degli ebrei e la tragedia dei deportati italiani nei campi di concentramento nazista. Rileggiamo due brevi poesie che aiutano a riflettere sugli orrori che per anni hanno cancellato anche ogni traccia di umanità. Primo Levi e Bertold Brecht sono stati testimoni di un mondo senza pietà e la rievocazione degli orrori del nazismo è anche un invito a non dimenticare altre violenze, da quelle di ieri alle tante che oggi venano la nostra quotidianità. La data del 27 gennaio rievoca il giorno del 1945 quando furono abbattuti i cancelli del campo di ...
sterminio di Auschwitz.
Se questo è un uomo
di Primo Levi
Voi che siete sicuri
elle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetelele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Un giorno vennero a prendere me
del pastore luterano Martin Niemöller
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.